UN ANNO DI PUPILLO 2 (LA VENDETTA)

Il metanodotto Larino-Chieti è solo la punta dell’iceberg della delusione nei confronti del secondo mandato dell’amministrazione Pupillo.

Vogliamo ricordare che la nostra partecipazione ufficiale alla precedente tornata elettorale è stata rappresentata da un documento proposto ai tre candidati sindaci, suddiviso in dieci punti programmatici, ai quali in ordine di gradimento hanno risposto Mario Pupillo, Errico D’Amico e Tonia Paolucci.

Il primo dei tre, quindi, l’attuale Sindaco di Lanciano, avendo sottoscritto più punti, ha preso più impegni con i cittadini di Lanciano che anche per questo lo hanno scelto.

Mario Pupillo si è fatto quindi garante, agli occhi dei cittadini, molto più degli altri due candidati, di un rispetto per l’ambiente fin’ora troppe volte tradito.

La prima grossa delusione fu la sua mancata partecipazione alla manifestazione del 25 ottobre 2016 a Treglio, a proposito dell’ancora sospesa questione del sansificio, neanche degnandosi di delegare, non diciamo l’assessore all’ambiente, ma almeno un consigliere con la fascia tricolore appesa al collo.

Mettendo Nuovo Senso Civico, come ormai di consueto, nella posizione di dover sostituire le istituzioni.

Ma il voto a che serve? Serve a delegare?

E allora lì quella mattina, se Mario Pupillo avesse compreso davvero la gravità della questione Treglio e anche il seguito di contrarietà popolare della sua città al sansificio, avrebbe dovuto non solo organizzare ma soprattutto capeggiare in prima fila quella manifestazione, anche in forza del suo ruolo di Presidente della Provincia.

In risposta uno zero assoluto: “Ma io avevo detto a Caporale di andare” (!!!)

La seconda in ordine di tempo è la questione della centrale a biogas di Villa Pasquini, che dopo la denuncia resa pubblica con un video visibile sul nostro sito e con documenti ufficiali imbarazzanti non ha prodotto nessuna reazione nè privata nè istituzionale del nostro Sindaco.

Gli ricordiamo che quella è una ferita aperta nell’ambito delle questioni ambientali relative al territorio da lui amministrato, che non può essere ancora ignorata con l’atteggiamento dello struzzo che mette la testa sotto la sabbia.

La terza, prima dello scandaloso volta faccia a proposito del metanodotto Larino-Chieti, è la questione Feltrino. Anche lì si fecero scadere i termini per il rinnovo del Contratto di fiume, termini poi prorogati dalla Regione, ma di fatto rischiando di congelare soldi e il lavoro fin a quel punto svolto.

Ma come? Uno dei punti della campagna elettorale più urgenti e cavalcati è stato quello della trasformazione del Feltrino in un parco fluviale e poi ti defili alla chetichella, sapendo perfettamente che il risanamento dei fiumi è esiziale al turismo con le conseguenze nefaste che ben conosciamo rispetto all’inquinamento del nostro mare?

Dice: “Ma ‘abbiamo’ aperto un nuovo depuratore a Santa Croce!”

Bene anzi benissimo! Peccato che il comune di Lanciano non c’azzecca niente con un’opera finanziata non dal Comune di Lanciano e realizzata dalla Sasi!

Su Ztl e pista ciclabile stendiamo un velo pietoso.

Siamo i primi a sostenere una riconsiderazione seria della mobilità nella nostra città, ma a patto che ci sia dialogo con i cittadini, a patto che il confronto non sia organizzato a giochi fatti, a patto che ciò che costituisce una grande occasione non si trasformi in un boomerang che azzeri tutti gli sforzi nella direzione di una riduzione delle emissioni di CO2, tra l’altro imposta da direttive comunitarie e da leggi dello Stato ineludibili.

Ci siamo fatti un’idea di questo anno di governo della città.

Governo di cui chiamiamo alla responsabilità l’amministrazione tutta, dai consiglieri agli assessori e in particolare Pino Valente, il vice, battagliero difensore dei diritti ambientali durante la campagna elettorale, attualmente in altre faccende affaccendato, sepolto da un silenzio imbarazzante.

L’idea che ci siamo fatti è che siamo di fronte ad amministratori chiusi in se stessi, presi dalla carriera politica, impopolarmente dimentichi del ruolo che ha avuto la società civile lancianese nel collocarli dove sono.

Se il terremoto delle imminenti nuove elezioni politiche non cambierà gli equilibri dell’attuale maggioranza, per i prossimi quattro anni, fondamentali per il futuro di Lanciano, auspichiamo resipiscenza.

C’è ancora tempo per rinsavire e porre rimedio al disastro di un anno lontanissimo dalle aspettative dei cittadini.

PROMESSA LA POLITICA

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