SAN VITO, LE CHIACCHIERE SE LE PORTA IL MARE. PREOCCUPATEVI PIUTTOSTO DEI FATTI SCOMODI CHE SONO DAVVERO IMPORTANTI.

testa sotto la sabbia

Mentre l’Amminixtrazione Comunale di San Vito ritiene utile alla causa (quale?) querelare chi, come NSC o il pediatra Marchione, si è permesso di segnalare un evidente problema per invitare gli organi preposti ad accertarne le cause e risolverlo per il bene di tutti, noi ci limitiamo qui di seguito ad informare sui fatti delle ultime ore che riguardano questioni molto concrete e documentate relative al mare di San Vito. A fine articolo la replica a mezzo stampa del legale di Marchione alle  accuse rivoltegli.

Nessun allarme, per carità, ognuno saprà trarne le conseguenze opportune.

ECCO QUI DI SEGUITO IL COMUNICATO-STAMPA DELL’8 LUGLIO 2016 DEL “FORUM DELL’ACQUA” CHE SI BASA SU RILIEVI DOCUMENTATI FATTI SUL POSTO DAI SUOI TERROR…, SCUSATE, ATTIVISTI.    IN ROSSO EVIDENZIAMO I PASSAGGI CHE RIGUARDANO SAN VITO.

“BALNEAZIONE IN ABRUZZO: CONTINUA IL VIAGGIO DEL FORUM H2O NEI COMUNI”

Ieri a San Vito chietino e Ortona cartelli non a norma, assenti o addirittura fuorvianti.

Impietoso il confronto con altre realtà italiane. Il Forum: le amministrazioni pensino a comunicare correttamente le informazioni invece che a denunciare le associazioni.

“Un confronto impietoso da cui una parte dell’Abruzzo esce distrutto, non solo per quanto riguarda la qualità delle acque ma anche a proposito del sacrosanto diritto all’informazione del pubblico e della corretta applicazione delle norme della Direttiva comunitaria 7/2006; la comunicazione al pubblico è un principio di civiltà nonché un presidio di tutela della Salute pubblica” questo il commento del Forum all’ennesima tappa del viaggio nelle località costiere abruzzesi.

Prima di esaminare quello che abbiamo trovato consigliamo vivamente di leggere quanto dispone la Direttiva comunitaria sull’informazione del pubblico che descrive in maniera dettagliata quello che il bagnante dovrebbe trovare andando in spiaggia. Alleghiamo alla fine del comunicato il comma 1 dell’articolo 12 della Direttiva.

Ieri pomeriggio siamo tornati ad Ortona e abbiamo visitato una parte di San Vito chietino.

Ricordiamo che ad Ortona, in altri tratti monitorati qualche settimana fa, i divieti di balneazione erano comparsi solo a seguito di una nostra denuncia alla Procura.

A Lido Riccio di Ortona, nei principali accessi alle spiagge, abbiamo trovato due grandi cartelli che si riferiscono alla bandiera Blu 2013. Non ci pare di dover aggiungere!

Proseguiamo verso sud spostandoci al confine tra Ortona e S. Vito chietino. Il fosso Cintioni fa da confine.

Come si noterà dalla mappa scaricata dal Portale Acque del Ministero della Salute abbiamo i seguenti tratti da nord a sud:

-Ortona “50 metri a nord del Fosso Cintioni: aperto alla balneazione e attualmente balneabile, anche se a giugno ha avuto un divieto temporaneo per qualche giorno;

-foce del fosso Cintioni: escluso sempre alla balneazione per 50 metri a nord (Ortona) e sud (S. Vito) essendo una foce fluviale;

-S. Vito “50 metri a Sud Fosso Cintioni: divieto di balneazione per tutto il 2016 perché classificato in categoria “SCARSA” da 5 anni;

-S. Vito “100 metri a Nord della Foce del fiume Feltrino: divieto di balneazione per tutto il 2016 perché classificato in categoria “SCARSA” da 5 anni;

-foce del fiume Feltrino: escluso sempre alla balneazione essendo una foce fluviale.

Vediamo cosa abbiamo trovato.

Da nord si arriva in spiaggia passando per un sottopasso della vecchia ferrovia. Sul sottopasso lato monte diversi cartelli ben visibili ma niente sulla balneazione. Invece a sinistra, dietro l’arco, troviamo un cartello del Comune di Ortona relativo al tratto “50 mt Nord Fosso Cintioni”(quello aperto alla balneazione per intenderci) con sopra attaccato un foglio di carta (sic!) indicante un divieto “Fosso Cintioni – 50 metri a nord” (stesse parole ma con sequenza diversa).

Se pure un attentissimo bagnante facesse caso a questo cartello rimarrebbe interdetto: il divieto si riferisce a quello generale alla foce oppure al tratto appena più a nord che praticamente ha lo stesso nome? Qui aggiungiamo: la regione non può cambiargli nome per evitare equivoci?

In ogni caso, vista la posizione e il colore, noi abbiamo notato questo cartello solo tornando indietro dalla spiaggia per cui se fossimo stati dei bagnanti l’amletico dubbio ci sarebbe venuto solo a bagno fatto…per carità, per nostra disattenzione!

Attraversato il sottopasso ci siamo addentrati sulla spiaggia verso sud, comune di S. Vito chietino. Qui a pochi metri effettivamente troviamo un cartello di divieto abbastanza visibile. Non riporta alcuna indicazione immediata del tratto a cui si riferisce per cui diamo per scontato, vista la posizione sul fosso, che si tratta del divieto generale previsto per tutte le foci fluviali.

Proseguiamo verso sud entrando finalmente nel tratto denominato “50 metri a Sud Fosso Cintioni” (come detto chiuso alla balneazione per tutto il 2016). Nessun cartello. Tante persone, compresi bambini, a fare il bagno.

Continuiamo entrando nel tratto successivo “100 metri a Nord della Foce del fiume Feltrino”, anche questo con divieto per il 2016. C’è pure uno stabilimento balneare. Nessun cartello anche qui.

Incontriamo un addetto del comune intento nel recupero di una tartaruga spiaggiata, Ci dice che i cartelli ci sono dall’altro lato, venendo da sud, sulla strada.

Ci rechiamo sul posto e sul ponte sul Feltrino troviamo, in mezzo ad una selva di cartelli di ogni tipo, un cartello di Divieto di Balneazione ma anche in questo caso non ci sono riferimenti immediati a quale tratto si riferisce. Poiché è sopra il Feltrino diamo per scontato trattarsi del divieto che si riferisce alla foce del fiume (cioè quello con il divieto generale) e non al tratto a nord.

Riepilogo:

a)Ad Ortona Lido Riccio ci sono cartelli fuorvianti;

b)ad Ortona, nord fosso Cintioni, ci sono cartelli fuorvianti;

c)A S. Vito chietino, per quello che abbiamo potuto vedere, mancano i cartelli di divieto in due tratti chiusi nel 2016 alla balneazione nonché i cartelli relativi alla classificazione delle acque in categoria “SCARSA” dei due tratti e le spiegazioni sulle criticità presenti.

Come termine di paragone segnaliamo  qualche giorno fa Stintino in Sardegna, dove c’è, su un tratto di spiaggia libera, un cartello perfetto in 4 lingue. Non aggiungiamo altri commenti.

Ovviamente ieri nei tratti in questione c’erano tante persone, bambini compresi, a fare il bagno.

Consigliamo alle pubbliche amministrazioni di pensare ad attuare la Direttiva comunitaria invece che cercare di perseguire le associazioni.

Il viaggio continua, alle prossime tappe.

Articolo 12 della Direttiva 7/2006 UE sulla balneazione

Informazione al pubblico

1. Gli Stati membri assicurano che le seguenti informazioni siano divulgate attivamente e messe a disposizione con tempestività durante la stagione balneare in un’ubicazione facilmente accessibile nelle immediate vicinanze di ciascuna acqua di balneazione:

a) la classificazione corrente delle acque di balneazione e l’eventuale divieto di balneazione o avviso che sconsiglia la balneazione di cui al presente articolo mediante un segno o un simbolo chiaro e semplice;

b) una descrizione generale delle acque di balneazione, in un linguaggio non tecnico, basata sul profilo delle acque di balneazione predisposto in base all’allegato III;

c) nel caso di acque di balneazione soggette ad inquinamento di breve durata:

notifica che l’acqua di balneazione è soggetta ad inquinamento di breve durata,

indicazione del numero di giorni nei quali la balneazione è stata vietata o sconsigliata durante la stagione balneare precedente a causa di tale

inquinamento, e

avviso ogniqualvolta tale inquinamento è previsto o

presente;

d) informazioni sulla natura e la durata prevista delle situazioni anomale durante tali eventi;

e) laddove la balneazione è vietata o sconsigliata, un avviso che ne informi il pubblico precisandone le ragioni;

f) ogniqualvolta è introdotto un divieto di balneazione permanente o un avviso che sconsiglia permanentemente la balneazione, il fatto che l’area in questione non è più balneabile e le ragioni della sua declassificazione; e

g) un’indicazione delle fonti da cui reperire informazioni più esaurienti, conformemente al paragrafo 2.

Segreteria Operativa Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua
3683188739
e-mail:segreteriah2oabruzzo@gmail.com
il centro pediatra
DA “IL CENTRO” DELL’ 8 LUGLIO 2016:
“Il professionista [il Dott. Marchione] , dice il suo legale Camillo La Morgia, tiene a ribadire di aver agito solo da buon medico che deve salvaguardare e preoccuparsi della salute dei suoi assistiti, in particolare dei bambini.
[…] Del resto lo scrupolo del Dottore trova la ragion d’essere nei dati raccolti dall’ARTA che, in data 14  giugno, ha rilevato a 100 metri a nord della foce del fiume Feltrino il superamento dei livelli consentiti di escherichia coli ed enterococchi e, a 50 metri a sud di Fosso Cintioni, escherichia coli oltre i limiti.”
ANCHE I RILIEVI E I DATI EVIDENZIATI DAL LEGALE IN QUESTO ARTICOLO E DAL “FORUM DELL’ACQUA” NEL SUO COMUNICATO STAMPA SONO FRUTTO DELLA FANTASIA E VOLONTA’ DI GENERARE ALLARMISMO INFONDATO O SONO FATTI CONCRETI E PREOCCUPANTI DA AFFRONTARE CON SERIETA’?
I NEMICI SONO LE PERSONE, I PROFESSIONISTI, I GRUPPI E LE ASSOCIAZIONI CHE FANNO SERIAMENTE IL LORO DOVERE E SI BATTONO SEMPRE IN DIFESA DEL MARE, DELLA TERRA E DELLA SALUTE DI TUTTI O CHI INQUINA E CHI NON IMPEDISCE CHE INQUINI?
La verità fa male solo a chi vuole nasconderla.
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PER APPROFONDIRE L’ARGOMENTO LEGGETE ANCHE:

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