

Le chiacchiere se le porta il mare sporco.
Sono stati resi noti i dati definitivi 2016 del tradizionale tour di “Goletta Verde” di Legambiente che ogni anno percorre l’intero mare italiano per analizzarne la qualità delle acque avvalendosi di tecnici e strumentazioni d’avanguardia adatte a rilevare la contaminazione microbiologica da batteri fecali (escherichia coli, enterococchi intestinali, ecc.).
I risultati sono complessivamente molto preoccupanti per il mare italiano e addirittura desolanti per l’Abruzzo che si riconferma come lo scorso anno in fondo alla graduatoria condividendo la maglia nera con Marche e Calabria. Quindi da un anno all’altro nessun segno di miglioramento e questo è veramente scoraggiante.
Riassumiamo i dati generali lungo le coste italiane:
Per quanto riguarda le singole Regioni si segnalano positivamente la Sardegna e soprattutto la Puglia che, per l’Abruzzo, rappresenta un punto di riferimento più equiparabile essendo vicina ed avendo caratteristiche simili alle nostre. Non a caso la Regione Puglia negli ultimi anni si è battuta tenacemente contro le trivellazioni in mare, impedendo dei veri e propri scempi come quello tentato alle Isole Tremiti, e soprattutto ha effettuato una generale e poderosa operazione di risanamento dei fiumi che ha contribuito in maniera decisiva all’attuale situazione virtuosa. Non a caso, e su questo dovrebbero riflettere bene i balneatori e gli operatori turistici abruzzesi, la Puglia è diventata una delle mete preferite dei vacanzieri estivi.
E veniamo ai dati riguardanti l’Abruzzo:
Questo il dettaglio: il mare antistante la spiaggia in corrispondenza del Fosso del Diavolo a Torino di Sangro (Chieti), in località Dragoni, risulta inquinato. La foce del fosso San Giovanni a Fossacesia (Chieti) in località La Penna, risulta fortemente inquinata. La foce del fiume Moro a Ortona (Chieti) in località Acquabella – San Donato è ugualmente fortemente inquinata. Stessa cosa per la foce del fiume Vibrata, tra Martinsicuro (Teramo) e Alba Adriatica (Teramo) in località Villa Rosa di Martinsicuro. Il mare antistante la spiaggia di via Liguria, a Pineto (Teramo), ha invece parametri entro i limiti. Ma la foce del torrente Calvano, sempre a Pineto, è fortemente inquinata. Così come lo è la foce del Cerrano a Silvia Marina (Teramo). Entro i limiti è invece il mare in corrispondenza di piazza I Maggio a Pescara. Fortemente inquinata, infine, la foce di fosso Vallelunga a Pescara.
La consapevolezza che per risolvere il grave problema che abbiamo non bisogna nasconderlo ma portarlo all’evidenza pubblica per imporne l’immediata risoluzione si sta per fortuna diffondendo, malgrado i soliti poveri illusi, o peggio, che pensano sia l’omertà a mettere a posto tutto. E invece, al contrario, prima si affrontano le criticità e maggiori saranno le possibilità di eliminarle.
Ieri su Telemax è andata in onda la bella, documentata e completa inchiesta di Enrico Giancristofaro su questo scottante argomento, dal titolo “Chiare, fresche e sporche acque” che è possibile visionare qui sotto: è questo l’approccio giusto di chi ama il mare e la terra che vive. Vi invitiamo a visionare il reportage con attenzione perché ricco di dati e informazioni spesso tenuti un pò “nascosti” che ci restituiscono un quadro regionale davvero sconsolante.:
Il miglior servizio che ciascuno di noi può rendere alla propria Comunità è quello di dire e diffondere la verità nell’unico interesse di migliorare la qualità della vita di tutti. Noi continueremo sempre a farlo e chiediamo a tutti, ma proprio tutti, Sindaci, amministratori, politici di qualsiasi orientamento, tecnici, operatori economici e turistici, associazioni, movimenti e ogni singolo cittadino, di allearsi e battersi strenuamente, com’è stato per l’esaltante vittoria su “Ombrina”, per raggiungere un obiettivo, fiumi e mare puliti e sicuri, che non potrà che dare lustro e un degno futuro al nostro Abruzzo.
L’ABRUZZO CHE PRETENDIAMO: RISERVA DI PUNTA ADERCI (VASTO)
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