LA VICENDA DEL SANSIFICIO VECERE SOTTO ESAME DELL’AUTORITA’ NAZIONALE ANTICORRUZIONE: ESPOSTO DI NSC SUI GRAVI COMPORTAMENTI RILEVATI.

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Lo svolgimento della Conferenza dei servizi sul sansificio Vecere del 30 gennaio scorso sotto il controllo dell’ Associazione Nazionale Anti Corruzione: esposto di NSC sull’inspiegabile comportamento del dirigente responsabile della Regione Abruzzo e su quello dell’ ARTA (Agenzia Regionale Tutela Ambiente).

NSC già nei giorni scorsi aveva pubblicamente manifestato il proprio sconcerto per la mancata chiusura entro i termini di legge della procedura di rilascio dell’AUA (Autorizzazione Unica Ambientale)  per altri 15 anni al sansificio Vecere di Treglio.

Alla fine dell’estenuante maratona della Conferenza dei servizi durata oltre dieci ore, nonostante il dirigente della Regione Abruzzo responsabile unico del procedimento avesse tutti gli elementi per prendere una decisione definitiva in un senso o nell’altro rispettando la scadenza perentoria del 30 gennaio 2017, si assumeva l’enorme e inspiegabile responsabilità di chiudere la procedura senza prenderne alcuna.

Tutti gli enti e le istituzioni pubbliche presenti avevano manifestato parere contrario alla nuova autorizzazione oppure parere favorevole ma con stringenti prescrizioni da adempiere da parte della proprietà dell’impianto.

Già nel corso della Conferenza dei servizi NSC e molti altri attori intervenuti avevano rilevato un iter ricco di omissioni e aspetti oscuri non facilmente comprensibili che necessitano quindi di un approfondimento sotto ogni punto di vista, per ora attraverso l’esposto all’ANAC e successivamente con ulteriori azioni giudiziarie, anche in sede penale.

La mancata chiusura della Conferenza dei Servizi con un provvedimento conclusivo, al quale era obbligato il dirigente incaricato, comporta un danno non solo all’intera Comunità che da decenni subisce i tremendi contraccolpi inquinanti del sansificio su salute e benessere generali, ma rischia di causare serie conseguenze alla stessa Regione Abruzzo nel caso la proprietà dell’impianto decidesse di rivalersi per la mancata decisione.

Stesso comportamento inspiegabile e poco lineare lo abbiamo notato anche da parte dellARTA, unico ente convocato a non essersi presentato alla Conferenza. Con la sua assenza  ad esempio i gravi sforamenti, ormai accertati sulle emissioni in atmosfera, non sono divenuti di fatto  parte del procedimento. Allora perché non intervenire e lasciare quei dati fuori?

E’ una vicenda molto grave che va chiarita al più presto, vista la grande rilevanza che ha nell’opinione pubblica regionale.

Lo dobbiamo alla salute ed alla dignità di decine di migliaia di persone, ma anche al buon nome  della Regione Abruzzo.
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