IL BACIO DI GIUDA

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IL BACIO DI GIUDA

Raffineria di Paglieta e il gioco delle 3 carte.

Il doppio gioco della Regione Abruzzo che “contrasta” la raffineria favorendone l’insediamento con un provvedimento dell’ARAP che assegna un nuovo lotto alla CMI ENERGIA.

Apprendiamo con incredulità che in agosto, la Regione Abruzzo, attraverso l’Azienda Regionale Attività Produttive (ARAP), ha emanato un provvedimento d’urgenza, anche a firma del presidente Leombroni.

Con il provvedimento si è assegnato alla CMI Energia un nuovo lotto per la realizzazione della raffineria per il trattamento del gas estratto nell’area del lago di Bomba.

Non possiamo che manifestare tutto il nostro sconcerto per il fatto che sia la Regione stessa a stendere il tappetto agli invaders.

La schizofrenia e’ evidente: da un lato la Regione dichiara di voler combattere l’iniziativa bocciata per ben tre volte dal CCR VIA, dall’altro si preoccupa di adottare celermente il provvedimento di assegnazione di una nuova area per la costruzione della centrale di trattamento (leggasi “raffineria”) e “garantire” così il processo autorizzativo.

Il colmo è che è la stessa ARAP ad indicare alla società un nuovo lotto, forse ritenuto migliore: un suggerimento da veri lobbisti senza scrupoli.

Il cambio di lotto sul quale far sorgere la raffineria preoccupa ancor di più, se si considera che il comune di Paglieta stava lavorando sul PRG per tutelare il proprio territorio ed il contesto ambientale, con la volontà di contrastare un progetto scellerato come quello della CMI Energia.

E’ come se noi chiedessimo al Comune di approvare la realizzazione di un fabbricato e portassimo tutta la relativa documentazione, planimetrie, calcoli, verifiche, dichiarando che sorgera sull’area (X) quando invece invece il fabbricato verrà realizzato sull’area (Y).

Perchè con tanta fretta si è assegnato alla società che vuole estrarre sul lago di Bomba una nuova area? Perchè agevolarli così subdolamente? Perchè l’Amministrazione regionale si è tanto preoccupata dell’iter approvativo del progetto di estrazione di gas sul lago di Bomba? Chi ha impartito ad ARAP le direttive per l’assegnazione della nuova area? Qual è a questo punto la volontà della Regione?

Avevamo ipotizzato che il decreto di compatibilità del Comitato VIA nazionale sul progetto di Bomba sarebbe stato rilasciato nel mese di agosto. Non è stato così. E’ andata peggio! Ci ha pensato la regione Abruzzo a spianare la strada alla CMI, con un nuovo importante provvedimento ai fini della realizzazione del progetto!

Ricordiamo a tutti gli amministratori, in particolare a quelli regionali, che il progetto di estrazione sul lago di Bomba è stato combattuto aspramente dalla popolazione e da tutta la comunità locale. Venne fermato nel 2015 anche grazie ad una importante sentenza del Consiglio di Stato che riconobbe legittime le obiezioni e non accettabili i rischi derivanti dall’attività estrattiva, soprattutto per la presenza della diga.

Il rischio di un nuovo Vajont venne così scongiurato.

Non potevamo immaginare di dovercene ancora occupare e neppure di combattere quella stessa regione Abruzzo che era nostra alleata e che adesso è passata dall’altra parte della barricata, alla chetichella.

Da cittadini ancora civili non cadremo nella trappola infamante di definire una canagliata o una carognata la delibera “presidenziale” in oggetto, che in verità non è poi a favore di nessuno ma è a danno di tutti e tutto. Preferiamo suggerire fraternamente ai responsabili di annullare in autotutela la delibera stessa, almeno per provare ad accrescere la decenza della loro immagine di funzionari leali: leali e rispettosi verso la terra e la gente che danno loro da vivere, più che decorosamente, e che dunque, canagliate non meritano, ma doveroso e perfino religioso rispetto

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