“GENOVA. Il fiume nero uccide l’ecosistema del Polcevera. E’ un disastro ambientale

Dopo l’incidente di domenica scorsa in una raffineria dell’entroterra genovese il petrolio ha ucciso la fauna che popolava il corso del Polcevera.”

 

Basta, dannazione.

Siamo stufi di rimbalzare da un disastro petrolifero all’altro e sentirci dire nel frattempo: “È tutto a posto, state tranquilli, siamo all’avanguardia nel mondo, da noi non può succedere” …e invece poi succede, e poi risuccede e poi succede ancora.

Siamo stufi delle enormi bugie e di tutte le ipocrisie di contorno, diffuse a piene mani da chi quelle mani ce l’ha in pasta e parecchio, non c’è bisogno delle intercettazioni per capirlo. La nostra storia repubblicana fin dalle origini è piena di scandali e storie di corruzione che riguardano l’oscuro intreccio tra petrolio e politica. E’ vero, il petrolio prima che fiumi, mare, terra e aria, inquina la democrazia e le coscienze.

Non dobbiamo fidarci mai più di queste persone, bisogna smascherarne i malcelati obiettivi che sono tutto fuorché il bene comune.

Le fonti fossili lasciamole riposare in pace perché anche senza incidenti, che purtroppo ci sono e sono frequenti, possono creare solo enormi danni all’ecosistema con l’aumento del surriscaldamento globale, alla salute delle persone con la crescita di malattie e patologie di ogni tipo ed all’economia diffusa con l’annientamento di settori vitali che occupano milioni di persone quali pesca, agricoltura, turismo, cultura, manifattura e via di questo passo.

Le alternative sono già praticabili, a cominciare da una drastica riduzione di sprechi e consumi inutili per arrivare all’utilizzo sempre più massiccio di fonti energetiche pulite e rinnovabili che non sono cancerogene e in caso di incidente non causano certo danni irreparabili.

Diffidate di chi vi dice “non possiamo farne a meno, tutti andiamo in macchina”, perché non tutti ci vanno e si spostano senza inquinare a piedi o in bici oppure utilizzano i mezzi pubblici o condivisi, perché moltissimi avendo una valida alternativa dalle amministrazioni pubbliche sceglierebbero queste forme più sane, funzionali ed economiche e infine perché tanti a parità di prezzi, costi e servizi acquisterebbero volentieri un veicolo elettrico alimentato da fonti energetiche rinnovabili.

Purtroppo però le lobbies del petrolio, che includono sceicchi, capi di governo e politici compiacenti, affaristi e multinazionali, giornalisti amici e sostenitori compiacenti di ogni risma, cercano di impedire questo cambio di prospettiva ormai non più rinviabile e pur di continuare a fare profitti spaventosi non si preoccupano minimamente di mandare il mondo in malora.

Per questo dobbiamo sì pretendere che politici ed amministratori cambino radicalmente le scelte riguardanti energia e mobilità, ma nello stesso tempo abbiamo noi stessi il dovere quotidiano di modificare certi stili di vita riducendo drasticamente i consumi dannosi e superflui e ricominciando a praticare quella che una volta era considerata, e dovrebbe esserlo ancora, una grande virtù: la parsimonia, che non significa miseria o “ritorno all’età della pietra” come qualche imbecille autoelettosi tribuno del popolo va strombazzando ai quattro venti.

Se vogliamo davvero che il disastro del Polcevera sia l’ultimo di questa dannata catena senza fine dobbiamo ricordarlo tutti i giorni non solo a chi ci governa ma anche a noi stessi.

Fm

E GUARDATE QUALE RILIEVO (!!??!!) ATTRIBUISCE A QUESTO DISASTRO L’AUTOREVOLE STAMPA NAZIONALE!!!  (TRAFILETTO A PAG.22 DA “LA REPUBBLICA)

PIU’ ELOQUENTE DI COSI’!!!

E IL GIORNO DOPO, QUANDO LA MAREA NERA E’ ARRIVATA IN MARE E SULLE COSTE LIGURI, LA NOTIZIA E’ ADDIRITTURA SCOMPARSA MA AL SUO POSTO C’E’ UN BELL’ARTICOLO  SULL’ENI…

LA CLASSE NON E’ ACQUA.  E INFATTI E’ PETROLIO!

MATTEO, COM’E’, HAI PERSO IMPROVVISAMENTE LA PAROLA?

NON HAI NIENTE DA DIRE SU QUESTA SCIAGURA? SONO STATI FORSE I GUFI A PROVOCARLA?