C’E’ DEL MARCIO NEL PETROLIO: UN ALTRO MOTIVO PER VOTARE SI’ IL 17 APRILE E STOPPARE GLI INQUINATORI DELLA DEMOCRAZIA.

fango

Indignati sempre, meravigliati purtroppo no per l’ennesimo scandalo nel fantastico club esclusivo “Petrolio & affari Spa” dove gli affari sono sempre per pochi (privati) e il marcio per tutti (pubblico) e anzi molto spesso proprio attraverso l’uso distorto del pubblico si favoriscono i privati.

L’indagine che coinvolge il Centro oli dell’ENI di Viggiano in Basilicata ha portato a diversi arresti con la pesante accusa di aver gestito illecitamente i rifiuti, smaltendo come non pericolosi quelli che in realtà lo erano per ottenere enormi vantaggi economici. SE CONFERMATA, LA SOLITA SPORCA STORIA VISTA E RIVISTA: IL PROFITTO, IL GUADAGNO, IL DENARO CHE PASSANO COME UN BULLDOZER SOPRA TUTTO E TUTTI, INCURANTI DI LEGGI, REGOLE E SOPRATTUTTO VITE UMANE. E non basta:  l’ulteriore accusa contesta agli indagati di aver manipolato i dati sull’inquinamento delle emissioni “allo scopo di non allarmare gli enti di controllo”: NON VI SEMBRA QUALCOSA DI GIA’ SENTITO CENTINAIA DI ALTRE VOLTE? E C’E’ UN ALTRO ASPETTO ANCORA CHE VA EVIDENZIATO: IN QUANTE OCCASIONI GLI ENTI PUBBLICI E QUELLI PREPOSTI AI CONTROLLI AMBIENTALI COME PRIMA REAZIONE DI FRONTE A PALESI EPISODI DI INQUINAMENTO REAGISCONO SUBITO MINIMIZZANDO E TRANQUILLIZZANDO LE POPOLAZIONI SENZA AVER FATTO IL BENCHE’ MINIMO CONTROLLO?  Qualche fondato sospetto ce l’abbiamo…

Il secondo filone di indagine riguarda l’autorizzazione del giacimento Tempa Rossa della Total in Basilicata, da sempre osteggiato vanamente (e adesso si capisce perchè) da movimenti, associazioni e comunità locali. Ci sono 23 indagati, compreso il compagno della ministra dimessa Guidi (per la quale abbiamo fin dall’inizio contestato il suo evidente conflitto di interessi), Gianluca Gemelli, e un arresto per l’ex sindaco PD di Corleto, Rosaria Vicino. Da quanto si legge nella richiesta di misure cautelari Gemelli “sfruttando la relazione di convivenza che aveva col ministro allo Sviluppo economico indebitamente si faceva promettere e otteneva da Giuseppe Cobianchi, dirigente della Total” le qualifiche necessarie per entrare nella “bidder list delle società di ingegneria” della multinazionale francese, e “partecipare alle gare di progettazione ed esecuzione dei lavori per l’impianto estrattivo di Tempa Rossa”. Inoltre amministratori locali chiedevano e ottenevano dalle società che stavano lavorando al progetto Tempa Rossa assunzioni e altri tipi di utilità.

Chissa perchè nel mondo del petrolio girano da sempre tantissimi scandali, forse proprio perché insieme agli scandali girano tanti, ma tantissimi soldi.

Il primo scandalo dei petroli scoppia a metà anni ’70 e concerne il rapporto opaco tra potere politico e potere economico: “Le sovvenzioni ai partiti in relazione a provvedimenti in favore di petrolieri datano dal 1966 e si protraggono fino al 1973″  (Giorgio Galli, Affari di Stato, 1991, Kaos Edizioni) con versamenti di decine di miliardi di lire.

Il secondo scandalo dei petroli, quello della “Bitumoil”, scoppia nell’autunno 1980 allorché si parlò di una truffa all’erario di 2000 miliardi di lire. “Questa cosiddetta truffa o scandalo, è in realtà un altro aspetto strutturale dell’economia della corruzione. E’ stata possibile per le disposizioni legislative che la favorivano, per gli stretti legami tra la classe politica e uomini d’affari, per la connivenza di alti funzionari e ufficiali preposti ai controlli.” (Giorgio Galli, Affari di Stato).

Sempre degli anni ’80 è lo scandalo ENI-Petromin:Siamo in una fase di nuova crisi energetica a seguito della rivoluzione iraniana (febbraio ’79), e in primavera il presidente dell’ENI, Giorgio Mazzanti […] stipula un contratto per la fornitura di petrolio dall’Arabia Saudita. Il contratto comporta un pagamento di tangenti dell’ENI a società con sede in Svizzera per circa 100 miliardi. I sostenitori di Mazzanti (poi risultato della P2 e che si dimetterà) sostengono che si tratta di un buon contratto, che il pagamento di tangenti per questi accordi è normale. Ma è l’uso ipotetico di questo denaro che conferisce alla vicenda un significato politico particolare.” (Giorgio Galli, Affari di Stato). E infatti l’allora senatore Rino Formica arrivò a dichiarare in un’intervista che la tangente serviva tra l’altro a finanziare alcuni giornali per influenzare le scelte sulla formazione del Governo.

E’ solo un piccolo excursus storico per far capire quali intrecci si creano in certi ambienti, con pericolose aderenze tra potere politico, forti interessi economici, funzionari infedeli, logge massoniche deviate e associazioni segrete con UN UNICO EVIDENTE OBIETTIVO: FARE AFFARI SULLA PELLE DEI CITTADINI ONESTI E RISPETTOSI DELLE REGOLE.

MA QUESTI CITTADINI ONESTI SONO OGGI BEN CONSAPEVOLI DI QUALI SIANO GLI INQUINATORI NON SOLO DELL’AMBIENTE MA ANCHE DELLA DEMOCRAZIA E SANNO REPLICARE E COMPORTARSI DI CONSEGUENZA.

ALLA LUCE DI TUTTO QUANTO STA ACCADENDO, COMPRESO L’ALTRO SCANDALO TUTTO ABRUZZESE DEI DEPURATORI NON FUNZIONANTI, DEI FIUMI INQUINATI E DEL MARE NON BALNEABILE, SAPPIAMO BENE CHE IL REFERENDUM DEL 17 APRILE ASSUME UN SIGNIFICATO POLITICO ENORME ED E’ FONDAMENTALE CHE VENGA RESO VALIDO CON L’AFFLUENZA OLTRE IL 50%.

TRAVOLGIAMO CON UN FIUME E UN MARE DI SI I LADRI DI DEMOCRAZIA, I SABOTATORI DELLE ISTITUZIONI, I PROTETTORI DEI POTERI FORTI, I POLITICI E GLI AMMINISTRATORI AMICI DEGLI INQUINATORI, GLI AFFARISTI OCCULTI, I CORROTTI E I CORRUTTORI E GLI INDEGNI AD OGNI LIVELLO DI RIVESTIRE INCARICHI PUBBLICI CHE PRESUMONO L’UNICO E IRRINUNCIABILE IMPEGNO DI DIFENDERE I BENI COMUNI E IL BENESSERE DELLA COLLETTIVITA’.

SI 17 APRILE

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